Prendi il mondo e vai.

Posted by TibiDabi | Posted in | Posted on mercoledì, aprile 22, 2009

Oggi 22 novembre( non vorrei lasciarmi troppo andar nel dir 22 aprile. Laddove poi uno ci credesse davvero finirebbe coll'uscir tipo in braghe e giacchetta salvo poi rientrar con mezze congestioni di cui non voglio prendermi responsablità!Intesi quindi: è novembre!) ho rimesso le mie scarpe poco adatte,maglia sportiva di qualche taglia più grande e vagamente slabbrata,panta-jazz miracolosamente non troppo lunghi da non dover recuperar a metà natica ogni tre passi...ed ho corso!
Non lo sapevate?Io corro.
O meglio.Diciamo che mi fregio più del fatto di correre che non correre effettivamente. Con chi poi tanto ardire?
Essenzialmente le coinquiline. Poi qualche malcapitato credulone che vien coll'interrogarsi sull'ottimo stato di conservazione della mia persona!
Insomma e' come se dicessi che corro allo storpio!.
Correre è un'attività che suscita un rimando subliminale alla fatica, alla velocità, alla resistenza e a magliette pezzate di sudore.Dunque ammirevole per qualcuno.
Discutibile,invece,da chi, mentre voi vi preparate al rito in questione, è lì bella a dar fondo alla sua ciotola di patatine cullata beatamente in grembo tra un "Chi vuol esser milionario" e un telefilm tedesco giallognolo di dubbio gusto(Che non me ne voglia il buon Derrick...ma quella patina giallo-ittero è proprio dei Krauten-telefim!)
"Allora io vado a correre eh!Ci vediamo tra un'oretta!"
Replica: "Ah!Corri?" Sguardo sbarrato, la coinquilina capisce che ci son forme di vita semoventi attorno a lei e diventa paonazza.
Segue un "E corri,così? "con un'aria vagamente inorridita celante una palese perforazione intestinale.
Io: "Essì, come altro?Vabbè dai...vado!"
Profezia finale:"Attenta eh, che par che venga per piovere!".
"Ok!"Sbattuta porta "Mamma!"

Ho intravisto un raggio di sole. E non c'è niente che mi fermerà. Anche perchè l'ultima volta che ricordo c'è stato tempo da corsa da ste parti è stato tipo il 10 febbraio!In quel caso davvero le raccomandazioni si son sprecate. A dir di qualcuna il raffreddore avuto dopo quasi un mese era imputabile a quelle corsette!
Quindi incubo bacilli a lunga conservazione?!
Mmm.Certo.

Ma a sto giro non me la vado a cercare.Alla faccia della pigrizia e del sedere piatto di ogni coinquilina del mondo!
Io correrò.
Ok,niente di scoinvolgente.Un giro filato. 1,5 Km senza indugi. Non male per una che millanta di correre.
Consideriamo anche che ho dovuto scansar palloni, bimbi, bici, vecchietti podisti, riunioni di badanti slave, passeggini e cani tutti all'occorrenza sul sentiero del parco!Pare che il prato susciti un certo timore reverenziale. O forse era sospetto?!
Aggiungiamo il consueto magrebino che ti apostrofa nel mezzo della corsa con un"Tu, bella donna!" a dir poco esilarante per chi ha un incarnato violaceo, respiro affannato e capello bagnato appiccicato alla fronte."Tu, povero uomo" sai davvero far felice una donna,eh?!Felice sì, ma non fessa!

Al termine del mio gesto atletico, testa tra le gambe, lingua di fuori e maglietta più informe di sempre ecco che mi affianca un baldanzoso uomo direi di mezza età inoltrata. Facciamo sulla sessantina, per mantenermi larga. Shorts,scarpa da atletica adeguata,impermeabile per ogni evenienza, saltella proprio innanzi a me. Che non si dica che si sia fermato!
Sollevo la testa.
"Ah, ma è lei!"Non son neanche così sorpresa.Sentivo era lui.Mi guarda impietosito.
"Dai non mollare!E' tutta una questione di testa!"
"No vabbè, oggi ritornavo a correre dopo un pò. Ho fatto anche tanto.Un giro intero può bastar.Non corro dall'ultima volta che ci siam visti"
E detto questo credevo di suscitar un minimo di ammirazione.Ok, magari di stima.Va bene, una pacca sulla spalla,ok?
Invece per poco non si fermava per davvero atterrito dalle mie parole.Sguardo pietrificato su di me.
E qui faccio un balzo indietro nel tempo, a quel pomeriggio di febbraio in cui si era solo in 4 gatti a correre.Inevitabilmente si è finiti per fraternizzar e scambiar esperienze di vita agonistica, di scarpini appesi al chiodo e poi rimessi. Di sfide. Tutte cose in cui mi limitavo ad ascoltar, ovviamente.La mia epopea non era neanche iniziata.
Risuonavan ancora nella mia testa le sue parole:"Io in media faccio una ventina di giri!Nella pausa pranzo in fabbrica, mi ritaglio la mia oretta.Poi vabbè, quando devo partecipar a qualche maratona salgo a 37!Un tempo giocavo a calcio ma poi ho strappato un legamento del ginocchio, pensavo non avrei mai più fatto sport nella mia vita, e invece..."


Lo guardo supplichevole."Ok, lo so. Per lei è nulla. E lo so. Son giovane. Dovrei aver più risorse da parte. Da qualche parte almeno. Le prometto che alla prossima ci darò dentro sul serio, eh?"
Continua a fissarmi senza dir nulla.
Ad un certo punto allunga una mano sulla mia testa. Eccolo, il gesto del buon padre, l'iniezione di stima. E invece delicatamente mi scansa i capelli e tra indice e pollice serra una farfalla inavvertitamente appoggiatasi sulla mia chioma.
La libera e corre via.
"Alla prossima. Ti aspetto!" grida che è già lontano.

Ed io una bambina.

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