Northpole s/t

Posted by TibiDabi | Posted in | Posted on mercoledì, gennaio 27, 2010

Ero in collina. Verosimilmente il 12 dicembre e si parlava della scena italiana musicale degli anni '00. Michele -l'esperto- apriva il suo consueto intervento parlando di loro, i Northpole, come di un chiaro esempio di cose da cui non ci si dovrebbe astenere per far un discorso serio. E così rimette nella custodia Dente, taglia un pezzo degli artemoltobuffa e tutto per non dover rinunciar a passarli quella serata.
Fredda sera in collina, qualche avventore del locale si intrattiene ascoltando New frequencies in filodiffusione, e loro son lì a far la loro trasmissione radio-senzaunaradio per il semplice gusto di. Tipo di far ascoltar anche a qualche amico, raccolto lì per l'occasione, gli ascolti di un decennio e condividere impressioni varie o magari qualche "ma va cagher!".
Finché Michele, timido e impacciato speaker, cala giù il suo asso mettendoci a tappeto. E questo asso ha le fattezze di un brano come "La distanza".
Tu, tu riesci a dire tutto quello che voglio sentire tutto quello che mi fa morire, tu mi fai tremare come in bilico su di un filo statico...
Avevo già sentito questo pezzo ed, ogni maledetta volta, mi provoca un rimestamento d'interiora singolare. Non so dire cosa sia. Le parole, la musica o se non altro la perfezione di un semplice connubio. Ecco proprio quel "semplice" che arriva lì e resta. Perché facile da ricordare, facile riconoscersi.
Tipo quel tremore che provi sentendoti dire da una persona vicina quello che pensi in quell'istante. Questo mi lasciano i Northpole.
Michele mi ammolla il disco a fine serata con un "Devi sentirlo tutto. Mi dirai" d'accompagnamento. E lo sento. Tutto. Spesso. E mi ritrovo a cercarlo sempre di più nei miei ascolti, a cantarlo sovrappensiero, a citarlo che non so neanche il perché.
Undici brani, undici colpi secchi. Ben orchestrati e arrangiati(vedi Fabio de Min e vedi Non voglio che Clara) creano imbarazzo. Imbarazzo nella scelta del brano preferito. Laura? Luca Marc(la canzone del Piave)? Come ogni sera? Difficile decidersi. Ma poi perché decidere?
I Northpole non ci sono più. L'album è del 2005, sì cinque anni fa. E non vedo perché scegliere dato che non ci sarà altro da scegliere. Ho undici brani e son tutti i miei preferiti. E mi sembra anche un diritto rivendicarlo, perché tanto non succederà tra qualche anno, un prima o poi non ci sarà. E allora è bello tenerlo per mano questo qualcosa di irripetibile, come un piccolo tesoro sconosciuto ai più e che ti rende grande anche solo a guardarlo, come un trofeo in bacheca.
I Northpole hanno prematuramente intrapreso la via del "Chi?" senza neanche poter arrivar in vetta e sentirne l'aria. Immeritatamente irriconosciuti. Riprova del fatto che un episodio, per quanto possa esser folgorante, può bruciare più che illuminare.
Ed io a distanza di più di un mese "quell'episodio" non l'ho ancora reso.
La fortuna, alla fine, si compie sulla distanza.
O almeno mi piace pensarla così.

Comments (0)