Storia di un divano che non sapeva d'esser nuovo

Posted by TibiDabi | Posted on venerdì, aprile 04, 2008

Immaginate la faccia di vostra madre......?!
Sentite le urla?
"Naaaaaaaaaaaaaa, disgraziato che stai facendo?Mò devi scendere, mò!!!A papà lo devo dire...mò che torna....."
Tutto ma non a papà!Ti fermi di colpo.Hai fiutato il pericolo imminente.A PAPà NON SI SFUGGE.
NON CE N'è. O meglio ce n'è. Per te ce n'è sempre.
Di fronte a papà, sovrano del bene e del male tra le mura domestiche, tu non hai scelta.
Aprire i rubinetti. Non perchè si intenerisca. Oh no!Magari l'ultimo ceffone te lo assesta più blando e forse la maglietta che indossi, potrai anche rimetterla un giorno, se riesci a fargli allentar un pò la presa.
Che diamine t'è passato per la testa?Perchè la parola GUAI ai tuoi occhi è sempre ricoperta di zucchero?Che tentazione!Quasi un peccato di gola. Solo che tu ne fai sempre indigestione...e sei pronto a rifarne appena ti si presenta l'occasione!
Il divano buono. Quello che l'altro ieri si è materializzato in casa. Quello per cui ci son voluti 5 facchini per inerpicarlo su per le scale. Quello per cui tuo padre proprio l'altro ieri ha versato la prima rata. 3.000 euro tra divano e poltrone più il tavolinetto a prezzo scontatissimo.Praticamente regalato.
Papà aveva l'aria di aver fatto un affare.L'ho visto controllar tutti i volantini di ipermercati alla ricerca di un modello simile e più economico. L'aria era trionfante."Vito ma chi ti frega a te, chi?ma chi sei?"C'aveva queste parole scritte a fuoco in faccia.
Mamma, da parte sua già pregustava i caffè colle amiche rose dall'invidia."Anna fai attenzione colla tazzina....il divano è in una fibra delicatissima, non me lo vorrai mica fare a pois,vero?"Poteva pure permettersi di far la ironica.Tiè!
Quante paranoie le faceva Anna tutte le volte che la invitava a casa sua?Dalle pattine sull'uscio ai sottobicchieri per non lasciar aloni sul tavolo in mogano, alle occhiatacce quando anche una sola briciola casualmente si disperdeva in quello che era un presidio sanitario più che una casa...
Sognava già la rivincita!Fame di rivalsa...Quegli occhi furbetti, li avevo già visti altre volte!
Ehm...si!Sono i miei..stesso sguardo, stessa aria innocente e diabolica. Ogni giorno allo specchio. Ecco dove li ritrovavo.
Depositato il salotto,mia madre ne ha fatto il suo tempio. Il cellofan era parte del divano. Forse mia madre pensava avesse anche un costo. Guai a buttarlo e lasciare il divano così!Indifeso!
Ogni tanto la vedevo che quatta quatta si avvicinava alla sua "creatura", sollevando tutto quel plasticume per accarezzarlo. Era così candido.Così bianco ghiaccio.
Il divano che aveva sempre desiderato!Finalmente quel divano letto tutto sgangherato su cui i primi tempi del matrimonio dormivano lei e papà poteva sloggiare e trovar un bel posticino vicino al cassonetto!!

Io non so che mi è preso quel pomeriggio.
Faceva caldo. Molto.
Ero appena rientrato dal mare.La casa era un inferno.E il salotto era il paradiso. L'unica stanza in cui nessuno metteva piede, o quasi, era l'unica dotata di condizionatore. Ovvio. Mica per noi. Per gli ospiti. Il salotto era la stanza degli ospiti, un concentrato del meglio del meglio. Solo per voi.
Che rabbia!Boccheggiavo in casa. Che altro avrei dovuto fare?
Entro in salotto.Lascio la porta leggermente aperta in modo tale da scattare sull'attenti appena sento la chiave nella toppa.
Il divano è lì. Il condizionatore pure.
Vado!!!Ho deciso. Me la godo. Altro che 18 gradi circa. Mi spingo oltre. Voglio sentire il freddo e pure qualche brivido. Al diavolo raffreddore. Al diavolo sbalzi di temperatura.
Io non ne posso più.
O freddo o morte!!!
Che pace. Che sollievo. In pochi istanti la camera è bella fresca. Un'oasi.
Ed il divano mi invita ad approfittarne.
Dapprima ho pensato:potrei stendermi anche sul cellofan..che vuoi che accada?
Lo faccio. Qualche pallina scoppietta sotto il mio peso.Adoro far scoppiare le palline del cellofan.
E' un pò come mangiar ciliegie. Inarrestabile laddove inizi.
Comodo il divano. Non male. Ben fatto papà. C'è di che esserne fieri.
D'un tratto la porta s'apre. Senza preavviso. Senza chiavi che girano nella toppa.
Noooooo!!!!Ero così assorto da non essermi accorto dell'arrivo dei miei?Possibile?
Guardo bene.
Ad altezza uomo nessuna traccia. Neanche ad altezza bimbo.Sembrei salvo se non fosse che manca una dimensione....

Mi spingo più giù.
Altezza gatto.
E' Salomone. Il gatto dei vicini, che di tanto in tanto ci omaggia della sua visita, più spesso di quanto non lo facciano i suoi padroni a dir il vero. Inutile stupirsi. Le finestre son completamente spalancate..l'afa lo impone.Tutte eccetto quella del salotto.O meglio del bunker!
"Salomone benvenuto nel salotto!Un breve giro di perlustrazione di cui ti faccio omaggio... e poi via!Intesi?"
Salomone chiaramente non aveva inteso. Il giro lo fa ed anche bello rapido e spaventato dalla mia presenza...
Commette solo un errore.Nascondersi dietro il divano


Diavolo d'un gatto rosso...fin dove hai osato spingerti?Il divano!!!!!!
"Salomone esci dai....non inguaiarmi!!Sal!!!Ti prego vieni fuori....."
Niente.
Sposto il divano. Lo intravedo.E' abbastanza incattivito.
"Vedessi mia madre quando ti vedrà...questo è davvero nulla!!!!"
Son quasi lì per afferrarlo....mi sfugge...riesco a prendergli la coda......e mi graffia!Molla la presa e balza sul divano!!Vendetta tremenda vendetta.
Tira fuori gli artigli....ed è qui che inizia la mia fine!
Gli suqarci nella plastica si susseguono..oddio questo mi buca pure il divano.
"Sono morto...e morirai con me...te lo assicuro!!!"
Il cellofan(quale cellofan?)...è un ricordo lontano....Il gatto vuole di più. Passa al divano.
E vuole lasciar un segno della sua presenza.Sal è stato qui!
Quello che è fatto è fatto. Ci salgo anche io sul divano. Colle scarpe, sì!
Giochiamo ad armi pari. So far male anche io se voglio.
Non molla la presa.
Ora siamo al O divano o morte.
Che fare?
Idea!!!!
Inizio con piccoli saltelli....smuovo le acque...mi faccio prendere la mano e inizio a saltare...sempre di più...più in alto.Riesco nell'intento. Lo metto in fuga." Ricordati bene chi comanda in questa casa, coso peloso!!!!"
Solo che non riesco a fermarmi. Non posso smettere.
E' contro tutto. Regole. Mamma. Papà.
Non riesco a smettere. Mi ritrovo semplicemente a non pensare.A non pensare che in realtà ho le ore contate.
Oddio quant'è liberatorio. L'idea di libertà non conosce freni.Io non ne trovo almeno.
Dai ancora uno...dai, questo è l'ultimo...no questo dai,ok ora basta......no ora davvero....
"Raffaeleeeeee!!!Che stai facendoooo?Delinquente, sciagurato,malandrino che non sei altro....tu mi vuoi far morire!!!!!"
Essì. E' arrivato l'ultimo e mia madre me l'ha bello che servito.
Troppo intento nelle mie acrobazie non l'ho sentita rincasare.
E per me è solo la fine.Consolati mamma...se muori tu, ti raggiungo a ruota!
Il suo sguardo è come appannato e la cinghia di papà a sto giro me la becco in pieno.
Che dire?
Quelle impronte parlano più di ogni parola che possa dire. Spalle al muro, non mi resta che provar a rimediare e pulir il campo di battaglia.
Quelle impronte per quanto strofini non vanno via.


Ancora oggi dopo anni restano lì, oramai sbiadite, su quello che è ,ancora e dopotutto, il nostro divano buono.

Comments (2)

A casa non si usavano i copridivani? ed i copri-copri divani? Quelli che la seduta la alzavano di almeno 20 centimetri...io ancora adesso non so qual'è il colore vero del divano di casa mia, che poi mi chiedo, ma cosa lo compriamo a fare intonato ai mobili? Compriamo il colore che costa meno e compriamo il copridivano intonato no?

Ciao (hai la raccomandazione dell'avvocatessa, sfruttala bene)

@baol: si vede che siamo colleghi...i copridivani e i copri-copridivani sono un classico anche a casa mia...mmm...vorrà dire qualcosa?

ciao seguace dell'avvocatessa...

MoF